Davide Minighin
Product Designer - Talent in Residence
Nato a Treviso nel 1994, Davide si laurea in Design Industriale all’ISIA di Pordenone nel 2016. Dopo un anno dedicato all’esperienza lavorativa con diverse aziende del territorio si iscrive al corso di Integrated Product Design presso il Politecnico di Milano, spinto dal desiderio di ampliare lo spettro di competenze e conoscenze nel mondo del design. Crede nel ruolo del design come motore di cambiamento, con particolare interesse in ambito sociale e ambientale. Predilige un approccio meditativo e analitico al progetto, ma è spinto dalla curiosità e dalla sperimentazione.
Abstract:
Il ruolo che l’apparato sensoriale umano svolge nell’interazione quotidiana degli individui con il mondo esterno presenta ramificazioni molto più articolate di quanto ci si aspetta da una componente della natura umana che appare così semplice e lineare. Partendo dalle condizioni di deficit sensoriale come veicolo per l’analisi dell’ambito, lo studio multidisciplinare del processo percettivo mette in evidenza come la vista ricopre un ruolo dominante rispetto agli altri sensi, e come questa dominanza si inserisce in un contesto di dicotomie insite nella struttura sociale odierna, le quali presentano un impatto negativo sul contesto individuale, psicologico e sociale di una parte di umanità. Gli sviluppi tecnico-scientifici delle ultime decadi, ed in particolare le innovazioni indirizzate all’accrescimento dell’essere umano tramite la tecnologia, si sono rivelati non solo essere uno strumento di emancipazione da tali dettami gerarchici, ma anche spazio di opportunità per una riconsiderazione dei vincoli progettuali e di ricerca, vincoli dati da una considerazione ristretta dello spettro sensoriale. L’obbiettivo della tesi in oggetto consiste nello sviluppo di un intervento in ambito di deficit visivo in grado di suggerire un’alternativa a tali principi attraverso l’intersezione tra elementi umani e tecnologici nella ristrutturazione dell’approccio percettivo, e nell’analisi delle potenzialità della disciplina del design nell’esplorazione di metodi d’intervento alternativi. Tale obbiettivo verrà raggiunto attraverso lo sviluppo di un dispositivo di supporto per individui affetti da deficit visivi, dispositivo che consentirà la creazione di uno spazio sensoriale altro rispetto allo standard visiocentrico, attraverso l’interazione sinestetica tra un sistema di visione artificiale e i sistemi naturali di percezione visiva ed aptica. Nello svolgersi del percorso di ricerca si posizionerà il processo di design in un ruolo complementare alla sua connotazione usuale, che lo vede come strumento di sviluppo di soluzioni e prodotti dedicati allo specifico ambito d’intervento. Verrà infatti impiegato anche come forza creatrice di nuovi spazi esplorativi dove la progettazione stessa potrà avere valore funzionale, sociale, e politico; spazio creati nell’intersezione tra scienza, speculazione e interazione tra componente naturale e componente artificiale degli organismi.